21 novembre 2014

Il difensore

Quando alzava la mano Baresi, gli altri tre difensori gli si allineavano all'istante.
Anche se Maldini era di spalle, Tassotti era distratto e Costacurta da un'altra parte, improvvisamente si creava in mezzo al campo una riga perfetta.

Alle volte ho perfino pensato che fosse lo spazio circostante a deformarsi per consentire quel gioco di prestigio.
Quando alzava la mano Baresi, smetteva la tattica ed iniziava la coreografia.
Ma noi Baresi non l'abbiamo mai avuto.

Noi avevamo i Ferrara, i Bruscolotti.
Gente che inseguiva l'avversario per tutto il campo e quando lo beccava non gliele mandava a dire.
Gente che ha trattato alla stessa maniera Van Basten e l'ultimo attaccante dell'ultima categoria esistente.

Ho un post it sul monitor: c'è scritto "Difendere".
Ed un calendar identico sul tablet.
Ho perfino un allarme che me lo ripete ogni mattina.

Mi tornano utili quando qualcuno mi dice: "Non accontentarti, osa di più!".
Li cerco quando vengono a trovarmi la nostalgia del passato, la noia del presente, l'ansia del futuro.

Allora guardo il post it sullo schermo e dall'adesivo sulla parete di fianco la brutta faccia di Bruscolotti, come un santino, mi sorride arcigna.
E per questo oggi me l'attacco anche qui, sul mio blog.



16 novembre 2014

Rialzarsi

Non me lo dite, ma io lo capisco lo stesso che non si tratta soltanto di una frattura che non si ricompone.
Lo capisco dalla tristezza, dalla compassione nelle vostre espressioni.
Vedo le stesse facce che avevo davanti quando diagnosticarono la malattia a mia moglie.

Me lo ricordo bene quel giorno, quando smisi di essere metà marito e metà figlio e me la caricai sulle spalle.
Sulle spalle le visite di controllo, sulle spalle le chemio, sulle spalle le nottate dopo le cure, sulle spalle la fase terminale, sulle spalle l'immobilità a letto, sulle spalle le piaghe da decubito.

La notte dopo il funerale dormii sulla sedia a dondolo per non disfare il letto che avevano ricomposto i ragazzi delle onoranze funebri.
Al risveglio ricordo la stanza enorme e vuota.
Ci misi un'ora ad alzarmi in piedi da quella sedia, ero privo di ogni forza fisica.

Col tempo ho ripreso a dipingere, ho scelto un cane e una moto, ho trovato qualche amico, una compagna.

Però non chiedetemi adesso di cominciare a lottare.
Non di nuovo.
Ho già perso una volta contro questa malattia.
Attenderò come il capitano di una città assediata a mura cadute ed esercito fuggito.


1 ottobre 2014

Colpevole di Felicità

Per quella mia amica che rientra a tarda sera nel suo monolocale a fissare quattro mura in attesa di una nuova giornata di ufficio.

Per quella che è tornata a casa dopo aver studiato fuori senza trovare lavoro ed ora si chiede quale sia il suo posto, non qui e non altrove.

Per quella che ha mollato tutto inseguendo i suoi sogni ed oggi attende alla stazione il treno che dai suoi sogni la riporta indietro.

Per il mio amico che dice di aver vanificato anni di studio.

Per quello che lavora per uno e viene pagato per metà.

Per quello che si sveglia di soprassalto di notte, chiedendosi in che letto si trovi, se si cada dal lato destro o dal sinistro, confuso a forza di pendolare.

Per quello che è stato sopraffatto da tutto questo.

Per tutti loro io mi dichiaro colpevole di Felicità.


Ho messo in pila, di fianco alla porta, tutti i miei errori; tutte le volte che mi sono morso le mani, tutti i soffitti che ho fissato di notte, tutte le volte che mi sono chiesto - senza risposta - "Perchè?"

Ne guardo uno e li rivivo tutti, sento ancora i lividi e conto tutte le cicatrici.
Ma, nonostante tutto, sono ancora vivo.
E questo mi basta per essere Felice.

Se sei in alto non guardare di sotto;
se sei davanti: non voltarti.

23 marzo 2014

Lettere dall'Inferno

"Discesa agli Inferi",  Brueghel il vecchio

"Convertitevi: c'e' tempo per non finire all'Inferno"

(Papa Francesco,
alla veglia per le vittime di mafia)


L'Inferno è qua fuori, Santità.
L'Inferno è sotto le case popolari fatiscenti di Barra e di Ponticelli, per le strade desolate di Secondigliano e Scampia, nelle campagne sventrate di Caivano e Frattamaggiore.
L'Inferno è l'assedio del Degrado che incessantamente avanza, dal quale proviamo un'impossibile difesa asserragliandoci in casa come in trincea, mandando a tutto volume un cantante neomelodico, mischiando in vena metadone e Grande Fratello.

L'Inferno è qua dentro, Santità.
I letti a casa mia di notte non si riempiono mai: da anni manca qualcuno che dorme in carcere o che passa la notte per strada.
Il cuore in gola ad ogni sirena perché potrebbe essere stato il turno di mio padre o di uno dei miei fratelli.
E allora fiumi di antidepressivi ed ansiolitici, prescritti in dosi sempre più massicce per prevenire l'assuefazione.
Soldi che non bastano mai.

L'Inferno ce l'ho in corpo, Santità.
Provo a tenermene fuori e rinnovo per il terzo anno un contratto di stage al Centro Direzionale per cinquecento euro al mese.
Intanto Gennaro, che fa la vedetta - la vedetta: non spara, non spaccia, deve solo fare un fischio... - ha comprato la Mini Cooper.

All'Inferno ci sto già, Santità: dovessi finirci per l'Eternità, almeno troverei tutta la gente che conosco.

2 marzo 2014

Miserere mei, Deus


Esclamazione di Davide che, dimenticatosi di essere Re,

si ritirò dal fronte abbandonando le sue truppe
per appartarsi a palazzo con la moglie del soldato Urìa,
mettondola incinta;
proferita quando,
consegnato con l'inganno Urìa a morte certa
ed accolta a corte la vedova,
il profeta Natan lo mise davanti alla sua Miseria.


Miserere mei, Deus, secundum magnam misericordiam Tuam.
Et secundum multitudinem miserationum Tuarum dele iniquiatatem meam.
Pietà di me, o Dio, perchè Tu sei misericordioso e compassionevole:
per questo cancella la mia mancanza.

Amplius lava me ab iniquitate mea et a peccato meo munda me.
Quoniam iniquitatem meam ego cognosco et peccatum meum contra me est semper.
Lavami a fondo dalla mia mancanza e puliscimi dal mio peccato, perchè riconosco i miei errori e li ho sempre presenti.

Tibi soli peccavi, et malum coram Te feci; ut justificeris in sermonibus Tuis et vincas cum judicaris.
Contro Te solo ho peccato, ho commesso il Male verso di Te: perchè la tua Parola sia efficace ed i tuoi giudizi trionfino.

Ecce enim in inquitatibus conceptus sum et in peccatis concepit me mater mea.
Ecce enim veritatem dilexisti: incerta et occulta sapientiae Tuae manifestasti mihi.
Asperges me hyssopo, et mundabor; lavabis me et super nivem dealbabor.
Ecco dunque mia madre mi ha concepito nelle mancanze e nei peccati.
Ma Tu hai preferito la verità e mi hai mostrato nell'intimo la Tua sapienza
Mi purificherai con issopo e sarò pulito, mi laverai e sarò più bianco della neve

Auditui meo dabis gaudium et laetitiam et exsultabunt ossa humiliata.
Averte faciem tuam a peccatis meis et omnes iniquitates meas dele.
Ascoltami nel profondo: mi darai gioia e letizia ed esulteranno le ossa sepolte.
Distogli il tuo sguardo dai miei peccati e cancella tutte le mie mancanze

Cor mundum crea in me, Deus, et spiritum rectum innova in visceribus meis.
Ne projicias me a facie tua et Spiritum sanctum tuum ne auferas a me.
Crea in me o Dio un cuore puro e impianta dentro di me uno spirito retto
Non allontanarmi dal tuo volto e non abbandonarmi con il tuo Santo Spirito.

Redde mihi laetitiam salutaris tui et spiritu principali confirma me.
Docebo iniquos vias tuas: et implii ad te convertentur.
Restituiscimi la Gioia della Tua Salvezza e conferma in me lo spirito regale.
Insegnerò a chi commette mancanza le tue vie e i peccatori a te si convertiranno

Libera me de sanguinibus, Deus, Deus salutis meae: et exsultabit lingua mea justitiam Tuam.
Domine, labia mea aperies et os meum annuntiabit laudem Tuam.
Liberami dai sangui o Dio, Dio mia salvezza: e la mia lingua esalterà la tua giustizia.
Aprirai le mie labbra, o Signore, e la mia bocca annunzierà la tua lode.

Quoniam si voluisses sacrificium, dedissem utique: holocaustis non delectaberis.
Sacrificium Deo spiritus contribulatus; cor contritum, et humiliatum, Deus, non despicies.
Poichè se tu volessi il sacrificio, lo farei senz'altro, ma tu non gradirai l'offerta.
Sacrificio a Dio è lo spirito affranto; Dio non disprezza il cuore pentito e sepolto.

Benigne fac, Domine, in bona voluntate Tua Sion ut aedificentur muri Jerusalem.
Tunc acceptabis sacrificium justitiae, oblationes, et holocausta: tunc imponent super altare Tuum vitulos.
Fai il Bene o Signore, nella Tua Grazia a Sion e ricostruisci Gerusalemme:
allora accetterai sacrifici, preghiere ed offerte: allora si immolerà sopra il tuo altare.

(La traduzione appartiene a questa serie di post
dove è discussa in maggior dettaglio)

6 febbraio 2014

La Cura



"Dimmi che sarà per sempre"

Dentro di lei, nascosta in fondo, resisteva l'idea del principe azzurro e dell'Amore eterno.
Ma negli anni era stata sepolta da tanti "per sempre" e dai principi incontrati, via via più sbiaditi.

Lui strinse le spalle e chinò il capo.
Passò un tempo incalcolabile, diverso da ogni altro tempo che avessero vissuto fino ad allora. 

Fu allora che il primo raggio di sole corse a perdifiato dall'orizzonte sul mare cobalto delle Bocche di Bonifacio e si andò a posare proprio su quella minuscola baia.

Lei gli sollevo delicatamente il mento.
"Dimmi allora che sempre difenderai il nostro rapporto da ogni interferenza, con tutte le tue forze.
Dimmi che avrai Cura di me".

Quando lui sorrise era già un giorno nuovo.



25 gennaio 2014

Mater familias

"Nefea faa ipoipo" / "Perchè non ti sposi?"
P. Gauguin

Lorenza cammina per le vie del paese - le figlie per mano - composta, precisa, impeccabile nonostante il dolore che la divora.
La sporcano casomai le occhiate pettegole, indiscrete, finto-compassionevoli della gente che le scorre intorno cercando un marito che è altrove in questo momento, troppo lontano.

Le bimbe, che sanno tutto, fanno finta di niente per non dispiacere.

Chissà cosa saremmo stati se non avessimo avuto aspettative.

Se nella scelta di stare insieme non avesse influito (di più, di meno, un istante, un infinitesimo) l'apprensione dei familiari, le chiacchiere con gli amici, i luoghi comuni.
Se non avessimo mai sognato - neanche per un attimo - la famiglia del Mulino Bianco, se non l' avessimo conosciuta affatto.
Se non avessimo avuto paura del passare del tempo ed orrore della Solitudine.

Chissà cosa saremmo stati se fossimo stati solo ed esclusivamente noi stessi, dal principio.