27 agosto 2011

Taranta Power

Si gonfia e sbuffa come un mantice la lunga gonna bianca e i suoi ricami saltellano per aria, insieme ai nastri colorati legati ai polsi e alle caviglie.
Simona gira su se stessa come una trottola: sono un caleidoscopio le luci della piazza, la gente accalcata alle bancarelle, il sudore e le spallate di chi le balla affianco, il colpo secco delle nacchere e quello profondo della tammorra.

Ogni giro scarica dalla sua testa il traffico, i semafori, la metropolitana, la gente  di corsa, la puzza di smog, le serate di pioggia nella grande città.
Ogni giro allontana le preoccupazioni, il contratto in scadenza, l'affitto da pagare, l'ansia di non riuscire mai a sposare Giacomo.


Giacomo esce dall'ufficio a mille chilometri di distanza.
Esce in giacca ecravatta, pure se è ferragosto.
Si avvia a passo lento per l'enorme piazza, piena solamente di piccioni.
Pensa che Simona adesso sta ballando, come quando lui era sul palco con la chitarra in mano.
Sembra passato un secolo, pare il ricordo di una vita che non è la sua.
Con rabbia allenta il nodo al collo, perchè la cravatta lo sta soffocando.


Batte la tammorra, ed il tallone al suolo.
Batte e schizza il sangue verso il cuore.
E il cuore segue il moto della fisarmonica:
mescola sangue e musica, tenendo il ritmo.


23 agosto 2011

Centocinquantesimo

Già guardando la bandiera si dovrebbe capire - il verde da un lato, il rosso dall'altro: difficile scegliere colori più distanti tra loro.
In mezzo un bianco neutro e neutrale come una lettera di conciliazione..

Fascisti contro comunisti, padani contro terroni, bigotti contro mangiapreti.
Dipendenti o liberi professionisti, universitari o gieffini, generazione 1000 euro o figli di papà.

Mare o Montagna, o Mare d'estate e Montagna d'inverno, oppure entrambe fuori stagione, che costa di meno (cioè nè più Mare nè più Montagna).

Auto, che sto più comodo, o mezzi pubblici, che inquino di meno, oppure auto, ma solo quando c'è sciopero - cioè ogni venerdì; e comunque tutti odiano i motociclisti.

Totti o Del Piero, Gazzetta o Corriere, Milan o Inter e chissà come andrà a finire con lo scudetto 2006...

Traditori o cornuti, o cornuti che iniziano a tradire, o traditori redenti in attesa di cornificazione e quando sembra che hai trovato pace tutto comincia daccapo.

Vasco o Liga, Sky o Mediaset, presepe o albero, spesso entrambi, uno dei due comunque più controvoglia.

A chi chiede unità nazionale andrebbe risposto che, più che uno Stato, sembriamo un campo da tennis.

19 agosto 2011

Nuova leva

Studia, a papà, e prendi buoni voti.

Prendi buoni voti che papà ti porta a fare il bagno a Positano, in Sardegna, alle Eolie, a Santorini.
Via da depuratori guasti e stabilimenti strapieni, dalle siringhe nelle spiagge libere e dall'acqua marrone che il Sarno continua a scaricare a cielo aperto nell'indifferenza generale.

Prendi buoni voti che papà ti manda in vacanza a mangiare paella sulle ramblas, ad imparare l'inglese a Malta, a fare shopping sugli Champs Elysees.
Lontano dai cumuli di munnezza bruciati, dai parcheggiatori abusivi, dai cantieri aperti da tempo immemore e dal traffico paralizzato tutto intorno.

Prendi buoni voti che ti iscrivo all'università privata, alla LUISS, alla Sapienza, alla Bocconi.
Senza passare per treni sporchi e senza orari, aule strapiene, condizionatori guasti, computer dell'anteguerra e segreterie in balìa degli eventi.

Prendi buoni voti che te ne vai a lavorare a Roma, a Milano, a Londra, negli Stati Uniti.
Scordati dei disoccupati organizzati in corteo a piazza Carità, degli impiegati comunali in perenne pausa caffè, dei dirigenti raccomandati da politici, camorristi o sindacalisti.

Prendi buoni voti e poi vai via da questa terra, figlio mio.
Fai grandi cose anche per noi, costretti qui in trincea.

15 agosto 2011

Il bello è già venuto

C'è un timbro armonico e consolatorio che solo le persone anziane del proprio paese riescono a produrre - mi immagino che suoni così il coro degli Angeli.


"Vieni, a nonna, siediti un poco al sole ad asciugare.

La vedi questa spiaggia? Non è stata mica sempre così...
Quando tuo papà era piccolo ci venivamo col nonno, buonanima, e c'era la sabbia fin dove adesso ci sono le boe gialle.
Ed i palazzi che adesso se ne stanno cadendo tutti arrugginiti, allora non erano stati ancora costruiti.
C'erano solo alberi e piante e profumo di gelsomino.

Prima ancora, quando venivo a fare il bagno da signorina, non c'erano neanche le scogliere e nemmeno il molo di cemento.
Pensa che era un'unica spiaggia, grande e regolare per tutta l'insenatura.
L'acqua era più fredda allora, ma era pulitissima: si vedevano addirittura i pesci sott'acqua senza bisogno della maschera.

Quando avevo l'età tua invece, invece, mi ricordo che dalle grotte scavate nella montagna uscivano barche a vela per i signori più ricchi e velieri imponenti per trasportare le merci sull'oceano.

Lo sai poi cosa è successo?
Mica c'è stato un giorno in cui qualcuno ha detto "No, questo posto non mi piace più così com'è"...
Mica è venuto qualcuno a rubare la sabbia o a sporcare il mare di proposito...
Perchè se fosse stato così almeno avremmo qualcuno con cui prendercela, lo faremmo arrestare.

E' successo che abbiamo pensato che questo posto fosse così bello che un po' di bellezza potevamo venderla in cambio di case, alberghi, moli, scogliere, perchè tanto nulla sarebbe cambiato.
E invece, piano piano, tutto è cambiato: non solo sono diventati brutti i posti, ma soprattutto le persone..."

4 agosto 2011

Robbinudd

Mentre la scocca del motorino sprizza scintille stridendo contro l'asfalto bollente, Lello, disarcionato da un tombino affogato in mezzo alla carreggiata, pur essendo ancora in aria, già maledice.

Maledice le sirene della polizia che l'hanno costretto a voltarsi proprio mentre passava per quel dosso involontariamente scavato dalle piogge e dall'incuria dell'amministrazione comunale.

Maledice gli agenti che proprio quella mattina avevano deciso di fare un sopralluogo al campo ROM e gli zingaridimmerda, le loro baracche scassate, le loro roulotte fatiscenti, le loro femmine sporche che urlano come vaiasse.

Maledice Gennaro Capecazz.
Maledice il momento in cui l'ha convinto ad andare a rubare agli zingari, anzicchè in una villa di Posillipo o in una tabaccheria.
Già che c'è, maledice pure i tabaccai con i vetri blindati e quelli che fanno quei cazzo di allarmi costosissimi che comprano solo i ricchi, che alle volte varrebbe la pena rubarsi proprio l'allarme anzicchè il resto.

Maledice se stesso per essere andato a rubare completamente fatto di eroina e Gennaro Capecazz per averci messo sopra pure le birre.
Maledice che se l'è portato appresso e quello - dove si va a sentire male? - dentro una roulotte, e collassando si tira addosso pentole e coperchi, che così pure quelli che l'allarme non se lo possono permettere lo sanno che stai là.

Maledice il mezzo che non si accende, Gennaro che non arriva, le zingare che urlano, i bambini che corrono, i poliziotti che si guardano senza intervenire, gli uomini che sparano.
Più degli altri maledice lo zingaro chiattone che tira fuori dalla roulotte Gennaro Capecazz per i capelli e gli spara in bocca, coprendo il rumore del mezzo che finalmente si accende.

Maledice l'eroina, tutte le droghe del mondo, i pusher, i contrabbandieri, i boss, le crisi di astinenza, il metadone e le comunità.

Alla fine atterra nella lota a bordostrada, e - già che c'è - maledice pure le strade di Ponticelli che fanno schifo pure ai tossici.

Poi, svuotato, si consegna agli agenti.

1 agosto 2011

Distanze

Amico mio,
che salti la fila d'imbarco dell'aereo, in quanto parte del club esclusivo dei giaccaecravatta e gemellidargento;

Amico che non hai spazio per le felpe nella ventiquattrore - tanto qualche polo si può sempre comprare sul posto; pensa: Lacoste ha aperto perfino a Riad...

Amico che comprimi l'esistenza in una doppia uso singola, sciupando interminabili sabato sera e domeniche pomeriggio di pay per view, in attesa che il lunedì ti restituisca al salvifico Dio Lavoro;

Amico poliglotta, che mischi - come in uno dei cocktail che infinitamente sorseggi - inglese e italiano, lingue e accenti, usi e costumi da ogni parte del mondo;

Amico che ti sta stretta la provincia e i provinciali e i provincialismi e solo qui si vedono queste cose e solo qui le cose non vanno;

Amico mio, dopotutto io ti aspetto ancora qui, da dove siamo partiti.

Con i piedi sotto la sabbia ed il Mare alle ginocchia.